La maggior parte delle persone che pensa al Belgio pensa ad un paese triste, privo di cose interessanti da vedere e da fare, ma in realtà non è così.
Ad esempio sapevate che la città più piccola del mondo e la birra considerata la più buona del mondo si trovano proprio in Belgio? Sapevate che i Puffi e altri fumetti sono nati un Belgio?
Iniziamo il nostro tour alla scoperta di questo piccolo paese….
Giorno 1
Arriviamo all’aeroporto internazionale di Bruxelles alle 08.00 circa e andiamo subito a ritirare la macchina al banco Europcar, già prenotata dall’Italia sul sito Rentalcars. Consiglio di fare l’assicurazione completa come abbiamo fatto noi per stare più tranquilli e di portare da casa un navigatore, se si ha, per evitare maggiori spese.
La nostra prima tappa è Durbuy, la città più piccola del mondo, che deve il suo fascino al suo aspetto medievale, ai suoi edifici in pietra che risalgono al XVII e XVIII secolo e alla natura che la circonda.
Nel Medioevo era un importante centro di commercio, e da villaggio quale era, gli è stato assegnato il titolo di città per volere di Jean I, Conte di Lussemburgo e Re di Boemia, per ottenere delle truppe a quel tempo affidate solo alle città.
Nel cuore di Durbuy, sulla sponda destra del fiume, sorge il castello dell’ XI secolo, distrutto dai francesi e ricostruito poi nel 1756. Oggi è la residenza privata del Conte d’Ursel.
Il centro può essere raggiunto in macchina ma consiglio di parcheggiare poco lontano dai parcheggi a pagamento che ci sono, primo perchè sono molto cari e secondo perchè in questo modo si può fare una bellissima passeggiata in mezzo al verde.
Giorno 2
Partiamo dalla piccola città verso metà mattina per andare a Westvleteren a gustare la birra trappista Westvleteren 12, la più buona al mondo. Come tutte le birre trappiste viene prodotta dai monaci nella loro abbazia, ma la differenza è che la Westvleteren 12 viene prodotta in quantità limitata. I monaci dell’abbazia St. Sixtus ne producono una quantità fissa all’anno necessaria per la loro sopravvivenza, senza lucrarci sopra, infatti per acquistare una cassetta intera bisogna prenotarla per tempo.
Accanto all’abbazia c’è un bar-ristorante dove si può assaggiare questa trappista senza doverne acquistare una cassa.
Per raggiungere questo posto l’ideale è la bicicletta, perchè si passa in mezzo a dei sentieri circondati da campi e immersi nel silenzio, un vero spettacolo.
A rendere il soggiorno ancora più bello è stato senza dubbio l’alloggio: Hotel Het Heilig Genot. Hotel piccolo ma curato nei dettagli, che mette a disposizione le biciclette per raggiungere l’abbazia.
Giorno 3
A malincuore lasciamo questo angolo di paradiso per raggiungere Bruges, una piccola città fiabesca.
Il suo centro storico e le sue vie sono meravigliose, ti fanno perdere la cognizione del tempo, per non parlare della bellissima piazza del mercato Grote Markt con le sue tipiche casette e la torre civica Belfort alta 83 m, l’edificio più alto della città che in passato era utilizzato come punto di osservazione e archivio storico, oggi può essere visitato salendo una ripida scalinata che porta fino in cima da dove si può godere di una splendida vista.
Da non perdere la Basilica del Sacro Sangue in Piazza Burg, dietro la Grote Markt, dove si può ammirare la reliquia con il sacro sangue di Gesù, custodito in una cassa d’oro e argento tempestata di pietre preziose.
Se il tempo lo permette vale la pena di fare un giro sul canale per ammirare la città da un’altra prospettiva e passare sotto al ponte Begijnhof, il più famoso di Bruges.
Come tutte le città belga Bruges ha le sue birre: Brugse Zot e Straffe Hendrik, che si possono assaggiare in qualsiasi birreria, la più tipica è senza dubbio De Garre, che si trova in un piccolo vicolo De Garre 1 vicino al negozietto dei Waffle, dietro grot mark. Il locale è fornito di birre trappiste compresa la Achel non facile da trovare in giro e birra della casa da provare, tutte servite con formaggio e salame.
Giorno 4
Dopo uno spuntino a De Garre andiamo a prendere la macchina per raggiungere Gand. Città simile a Bruges in alcuni aspetti, come lo stile delle chiese, ma allo stesso tempo più moderna e con più vita.
Il posto più bello è Korenlei e Graslei, le due sponde del canale che si raggiungono scendendo dal famoso ponte Sint-Michielshelling, Ponte di San Michele, dove gli edifici si riflettono nell’acqua, suggestivo di sera e bellissimo di giorno per fare uno spuntino con birra e panino guardando il canale.
Girando il centro storico a piedi si incontrano diverse chiese il cui accesso è gratuito: Cattedrale di San Bavone, Chiesa di San Nicola e Chiesa di San Michele e il bellissimo Belfort, campanile di Gand alta quasi 100 m, ospita 52 campane che costituiscono il carillon della torre, un tempo usate per segnalare pericoli oggi sono un’attrattiva turistica. Una cosa insolita ma affascinante è il castello dentro la città, che merita una visita anche per ammirare il panorama dell’alto.
Se avete voglia e tempo anche qui si può fare un giro sul canale davvero molto bello e interessante.
Per una cena tipica il ristorante adatto è Sint Jorishof – Cour St. Georges, in Botermarkt 2 a due passi dal Belfort, dove abbiamo preso una Carbonade Flamande (una sorta di spezzatino di manzo stufato con cipolle bagnato con la birra) servito con patatine fritte o al forno, e un Waterzooi (una zuppa con polpette di pollo insieme ad un misto di verdure), una birra Gulden Draak e una Agustijn.
Giorno 5
Nel tardo pomeriggio lasciamo la bellissima Gand per andare ad Anversa. Città molto grande e più moderna rispetto alle precedenti, dove troviamo di nuovo la piazza del mercato Grote Markt, con al centro la fontana di Brabo, il soldato romano Silvio Brabone che secondo la leggenda riuscì ad abbattere il gigante che regnava sulla zona tagliandogli la mano e gettandola nel fiume.
Pare che derivi da qui il nome di Anversa, Antwerpen in inglese: hand werpen cioè lanciare la mano. La piazza è circondata da locali dove si possono assaggiare le birre del posto come la Keizer Karel e la Tongerlo Blonde. Da non perdere la bellissima e imponente cattedrale, uno dei più noti monumenti della città e inserita tra i luoghi del patrimonio dell’UNESCO, che si trova dietro la Groenplaats, una delle zone più frequentate e conosciute di Anversa con al centro la statua di Rubens. Vale la pena fare una sosta al castello Het Steen, che affacciandosi sul fiume offre una vista suggestiva sopratutto la sera.
Chi ama lo shopping può farsi un bel giro lungo la via Mair, piena di negozi di tutti i tipi.
Quando vi viene fame potete andare da Billie’s Bier Kafetaria, in Kammenstraat 12 vicino a Groenplaats dove si può assaggiare un camembert squisito con sopra miele, noci, mandorle e timo, altri piatti tipici e gli assaggi di birre.
Giorno 6
E’ arrivato il momento di tornare in aeroporto e consegnare la macchina, ovviamente dopo averci fatto il pieno 🙂 e in treno raggiungiamo la stazione centrale di Bruxelles.
Dopo un passo in hotel andiamo subito a cena da Fin de Siècle, in Rue des Chartreux 9 dove mangiamo jambonneau roti (pezzo di prosciutto arrosto) e un saucisses de campagne et stoemp (due salsicce con una specie di purea di verdure).
Alla fine della via si trova Zinneke Pis, il simpatico cane che fa la pipì.
Per smaltire un pò di cibo decidiamo di fare un passo alla Grand Place, incredibilmente vuota per via del temporale che stava per arrivare.
Giorno 7
Iniziamo la giornata con la visita della birreria Cantillon, rimane leggermente fuori dal centro ma è raggiungibile a piedi in circa 20 min, anche se il quartiere non è molto bello. L’ingresso costa €7 e comprende il tour con un’introduzione in inglese e due assaggi delle loro birre: una lambic e una gouze. La particolarità di queste birre è il tipo di fermentazione infatti sono più acide e quasi del tutto non gasate, con un gradazione alcolica sempre di 5°. Il gusto è particolare e deve piacere.
Dopo un pranzo veloce con hamburger e patatine fritte giriamo per la bella Bruxelles e vediamo in ordine:
– Grand Place: considerata una delle piazze più belle d’Europa è l’elegante salotto medievale della città belga, che racchiude il quattrocentesco Hotel de Ville, il municipio, con la torre gotica incoronata dalla statua del patrono San Michele Arcangelo e la Maison du Roi, antico edificio in legno ricostruito poi in stile neogotico in pietra.
– Rue du Marché aux Herbes con la Galeries Royales che ospita tipici negozi di cioccolato
– Eglise de la Madeleine e Jardin du Mont des Arts passando per Place de l’Albertine
– Palazzo Reale: residenza e simbolo della monarchia belga è il più grande ed importante edificio di tutta Bruxelles. Si trova di fronte al Parco di Bruxelles
– Parco di Bruxelles: 13 ettari di verde nel cuore della città, un intreccio di grandi viali lungo i quali è possibile passeggiare e ammirare le bellissime statue dislocate in vari punti dell’area e le fontane danzanti.
– Cattedrale di San Michele: imponente edificio gotico brabantino che svetta verso il cielo e domina dall’alto di una scalinata le vie sottostanti. Al suo interno potrete ammirare le sue splendide e grandi vetrate e la cripta, ingresso a pagamento, che presenta i resti di una precedente chiesa romanica.
– Rue des Fripiers e Rue Neuve vie piene di negozi
– Place des Martyrs con la cripta dove sono seppelliti 400 soldati della Rivoluzione Belga
– Quartiere Begijnhof
– Chiesa Santa Caterina, bellissima e imponente all’esterno con la sua facciata tutta bianca e povera all’interno, merita senza dubbio una visita. Si trova vicino al quartiere begijnhof a due passi da Piazza Broukere, dal suo lato sinistro c’è uno spiazzo con un laghetto e tanti ristoranti di pesce, è una zona molto suggestiva la sera.
La stanchezza si fa sentire e anche la fame così torniamo alla Grand Place e mangiamo proprio lì al T-Kelderke, vicino all’Hard Rock, sembra strano mangiare in un ristorante così centrale perchè solitamente si prendono delle fregature e invece no: pollo con patatine fritte e cicoria con patate, prosciutto e formaggio, altro piatto tipico di Bruxelles.
Una cosa che colpisce è senza dubbio la Grand Place piena di persone di tutte le età che si siedono per terra passando lì la serata a mangiare, bere, chiacchierare e cantare. Usanza che da noi non è contemplata.
Giorno 8
Un giro lontano dal centro! Avendo sentito parlare bene della Basilica del Sacro Cuore nel quartiere Molenbeek, decidiamo di andarla a vedere, (fermata metro Simonis) , con grandi aspettative ma rimaniamo delusi. Una basilica enorme e imponente in modo negativo, all’interno ci sono diverse cappelle, ascensori, bagni, bar, ristorante, cinema e teatro. Non bello per un luogo sacro. L’esterno è mal tenuto, sporco e con alcuni clochard. Ecco questa è una meta che si può evitare. Molto carino invece il parco di fronte per raggiungere la Place Simonis, dove abbiamo preso la metro per arrivare all’Atomo.
Si scende a Hysel dove c’è lo stadio, deludente anche questo. A pochi passi si trova la mini europa e un parco acquatico per bambini, mentre a 500m circa si raggiunge l’Atomo: uno dei segni distintivi della città. E’ un grande monumento in acciaio edificato per l’Expo del 1958 che vuole replicare la struttura di un atomo ingrandito 165 milioni di volte. Le sue nove sfere sono collegate tra di loro da scale mobili interne e la più alta si trova al 102 m da dove si può godere di una fantastica vista su Bruxelles: meglio salire di mattina perchè all’interno delle sfere fa molto caldo.
Torniamo nel centro di Bruxelles e dopo aver visto Janneke Pis, vicino alla famosa birreria Delirium in una traversa di Rue des Bouchers, facciamo uno spuntino a A La Mort Subit e poi ci dirigiamo verso il quartiere Marolles, uno dei più belli e pittoreschi di tutta la città dove si parla ancora un dialetto stretto. Questa sorta di borgo ha numerosi mercatini, caffè e ristoranti e imponenti chiese come Notre-Dame du Sablon, sulla bellissima e curata Place du Grand Sablon, e Notre-Dame de la Chapelle.
Da una delle sue vie, Rue de l’Epée, si può prendere l’ascensore panoramico, Ascenseur des Marolles, che porta al Palazzo di Giustizia, da dove si ha una grandiosa vista sulla città fino all’atomo.
Percorriamo Rue du Chéne, che insieme a Rue du Marché au Charbon, Rue de l’Etuve, Rue de la Buanderie e Rue de Laeken è una delle vie dei fumetti, e arriviamo fino al famoso Manneken Pis, il bambino che fa la pipì. La leggenda dice che facendo la pipì abbia spento la miccia accesa di una bomba destinata alla Grand Place e come ringraziamento la città abbia fatto questa statua alta 30 cm. In realtà è una fontana costruita all’epoca per rifornire il quartiere d’acqua potabile.
A pochi passi dalla piccola statua c’è il ristorante Nuetnigenough, con pochi coperti, dove andiamo a cena e ordiniamo Jambonneau roti con riso, il più buono tra quelli che abbiamo assaggiato e fracasse de lapin a la gueuze con riso, coniglio cotto nella birra gueuze.
Giorno 9
Le ultime ore a Bruxelles le passiamo visitando le birrerie che ci mancano: A La Béccasse, Au Bon Vieux Temps, L’Imaige Nostre-Dame e pranzando nuovamente al T-Kelderke, sulla Grand Place per poi dirigerci verso l’aeroporto e tornare tristemente a casa.
BIRRERIE BRUXELLES
– A La Mort Subit in Rue Montagne aux Herbes Potagères 7
– Delirium in Impasse de la Fidélité 4 (una traversa di Rue des Bouchers)
– A La Bèccasse in Rue de Tabora 11
– Au Bon Vieux Temps in Rue du Marché aux Herbes
– L’Imaige Nostre-Dame in Rue du Marché aux Herbes
BIRRE TIPICHE
Trappiste:
– Achel
– Orval
– Chimay
di Bruges
di Gand
– Agustijn
di Anversa
di Bruxelles
– Delirium Tremens
– Delirium Red
– Framboise al lampone
– Bruselleir
– Faro ‘lambic’
– Kriek alla ciliegia
Da sapere
moneta: euro
presa elettrica: 230 V tipo E ma anche la nostra presa va bene senza adattatore
lingua: fiammingo, francesce, inglese